Il cioccolato di Modica, antico e originale

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Cioccolato di Modica, antico e originaleSono molte le nazioni e le città in tutto il mondo specializzate nell’arte del cioccolato. Fra queste, qui in Sicilia, la città di Modica, in provincia di Ragusa, vanta una lunga tradizione risalente perlomeno al XVIII secolo. Il risultato a tutt’oggi è la presenza nella cittadina ragusana di una fiorente produzione di cioccolato dalle caratteristiche uniche, fedele alle ricette e alle metodologie antiche, e tutelata dal riconoscimento IGP (Indicazione geografica protetta) ottenuta nel 2018 dall’Unione Europea.
Il cacao, com’è noto, è un alimento che gli Spagnoli importarono dall’America nel XVI secolo. Nei territori messicani gli antichi Aztechi trituravano i semi di cacao su di una pietra curva chiamata metate con l’aiuto di un mattarello anch’esso di pietra. Essi tuttavia consumavano la polvere di cacao esclusivamente sotto forma di bevanda amara. Gli Spagnoli vi aggiunsero lo zucchero di canna, la aromatizzarono con vaniglia e cannella, e la diffusero in Europa a cominciare dai propri territori, come la Sicilia.
Secondo i documenti storici la produzione e il consumo di cioccolato a Modica risalgono perlomeno al 1746, ma sicuramente lo si apprezzava già prima di tale data, ed in verità qualche fonte afferma che esso venne introdotto nella Contea di Modica già nel XVI secolo. Nelle dimore dei nobili, specialmente nelle feste e nelle grandi occasioni, si consumava il cioccolato sotto forma di bevanda. Dalla metà del Settecento si ha notizia dei primi artigiani cioccolatieri, come Giuseppe Scivoletto (1746), Antonino e Angelo Lo Castro (1753), Giuseppe Melita e Giacinto Scapellato (1785), e della produzione di cioccolato in barrette. La lavorazione non prevedeva ovviamente il latte (un’innovazione da parte degli Svizzeri nel XIX secolo), ma solo l’aggiunta di zucchero di canna ed eventualmente di spezie (vaniglia, cannella, ecc.) e frutta secca.
Caratteristica fondamentale del processo di lavorazione, inoltre, era – e lo è tutt’ora – l’uso di basse temperature: non più di 40 gradi centigradi. In questa maniera, lo zucchero non riesce a fondersi con la polvere di cacao e rimane nell’impasto sotto forma di cristalli. Il risultato è un tipo di cioccolato dall’aspetto e dal gusto granuloso, in cui il cacao riesce ad addolcirsi direttamente in bocca tramite la masticazione. Il cioccolato di Modica, che contiene una percentuale di cacao di almeno il 50 per cento, resiste alle alte temperature, dunque è possibile consumarlo anche d’estate. La caratteristica lavorazione a basse temperature consente inoltre di preservare meglio le proprietà benefiche del cacao come gli antiossidanti.
A Modica sono presenti oggi almeno una ventina di produttori di cioccolato artigianale che riuniti sin dal 2003 in un “Consorzio di tutela del cioccolato modicano” seguono rigorosamente i tradizionali metodi di lavorazione formulati in un Disciplinare di Produzione. Una delle più famose aziende è l’Antica Dolceria Rizza che produce dolci al cioccolato anche per l’esportazione. La sua nascita risale al 1935 allorchè Peppino Rizza trasformò la latteria del padre in gelateria e cioccolateria. In breve tempo essa divenne un vero e proprio salotto culturale frequentato anche da Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino che la citò espressamente in una sua opera.
Seguendo questa linea, l’Antica Dolceria Rizza si è sempre più prodigata per coniugare l’arte del cioccolato con la cultura. Suoi esclusivi prodotti, realizzati in collaborazione con Luigi De Giorgi, professore d’orchestra e musicista del Teatro Massimo Bellini di Catania, sono i Cigni di Bellini, ovvero praline dedicate al grande musicista catanese. Nella loro confezione è presente un QR Code, che inquadrato dagli smartphone consente la riproduzione delle più famose arie liriche di Vincenzo Bellini. Nel 2019 inoltre la medesima Antica Dolceria Rizza in occasione dell’annuale manifestazione “ChocoModica” ha donato alla sua città una scultura in pietra che riproduce una barretta di cioccolato, realizzata dall’artista Rinaldo Armenia.
A Modica esiste anche un vero e proprio Museo del Cioccolato, inaugurato nel 2014 e ospitato nel Palazzo della Cultura (C.so Umberto I, 149). Al suo interno sono ovviamente presenti dettagliate notizie sulla storia del cacao e del cioccolato modicano. Ma nelle sale del Museo si trovano anche sculture in cioccolato e una riproduzione dell’Italia anch’essa di cioccolato. Infine è presente anche un vero e proprio laboratorio dolciario dove i maestri cioccolatieri producono barrette di cioccolato davanti agli occhi dei visitatori.

Nota. Si ringrazia la giornalista Giuliana Avila Di Stefano per aver gentilmente fornito notizie sul cioccolato di Modica e l’Antica Dolceria Rizza.
Altre fonti:
Grazia Dormiente, Il dolce retaggio culturale, in: www.cioccolatomodica.it/storia.html .
AA.VV. Il cioccolato di Modica – Il Museo del cioccolato, in: http://www.cioccolatomodica.it/storia3.html
Il testo dell’articolo è di Ignazio Burgio. L’immagine, di Mussklprozz, è tratta da Wikipedia. Data di pubblicazione del presente articolo: 15 novembre 2021.

Come raggiungere la città di Modica.
In auto da Messina seguire l’autostrada A18 fino a Catania poi proseguire sull’autostrada E45 in direzione Siracusa. Oltrepassata quest’ultima proseguire fino alla fine del tratto autostradale a Rosolini. Imboccare quindi la SS115 per Ispica e poi Modica. Da Palermo si può percorrere l’autostrada A19 in direzione di Catania e (se non si vuole seguire l’itinerario citato prima, più lungo ma più comodo) si può uscire ad Enna e seguire quindi le indicazioni verso Ragusa per arrivare infine a Modica.
Dalle principali città siciliane è possibile utilizzare sia i bus extraurbani dell’azienda AST, sia i treni regionali per raggiungere la stazione di Modica. In aereo, oltre all’aeroporto di Catania, si può atterrare all’aeroporto di Comiso molto più vicino alla città del cioccolato.

Il cioccolato di Modica, antico e originale

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Tributo alla stupidità dei motori di ricerca. Il mio plugin wp per motori di ricerca mi suggerisce che per indicizzare al meglio questo articolo devo inserire almeno -3- volte la frase chiave “Il cioccolato di Modica, antico e originale”. Dunque al fine di evitare che l’articolo si possa indicizzare male se non si trova la frase Il cioccolato di Modica, antico e originale penso che sia opportuno inserirla un certo numero di volte all’interno di questo testo. Ma al fine di non banalizzare lo stile di questo articolo (assolutamente non commerciale) ripetendo fino alla noia la stessa frase, ritengo sia meglio aggiungere alla fine la suddetta frase – appunto Il cioccolato di Modica, antico e originale – nascondendo il tutto alla vista dei pazienti lettori. Spero che in tal modo il mio plugin sia soddisfatto di aver trovato la frase in questione – Il cioccolato di Modica, antico e originale, ovviamente – e non si lamenti più. E spero che i lettori non leggano mai questo testo, perchè è perfettamente inutile.