
Il Ciane nasce in località Cozzo del Pantano nella pianura alluvionale di Siracusa, dalle sorgenti Testa di Pisimota e Testa di Pisima. Quest’ultima ha l’aspetto di un laghetto dalle acque di colore azzurro intenso come in tutto il corso d’acqua, caratteristica che nell’antichità diede il nome al fiume. Ciane deriva infatti dal greco cyanos (κυανός) che vuol dire “azzurro”.
Presso la sorgente-laghetto di Pisima crescono già le piante di papiro (Cyperus papyrus L.ssp. Siculus) che si possono ammirare lungo tutto il corso del fiume. Circa la loro origine gli studiosi considerano due ipotesi principali. Alcuni ritengono che la presenza del papiro nel Ciane sia molto antica, e dunque che sia una pianta originaria dell’habitat fluviale. Altri invece credono che sia stato portato dall’Egitto in età greca. A quanto pare nel III secolo a. C. giunsero dall’Egitto alcune piante come dono da parte del re Tolomeo II Filadelfo a Gerone II, tiranno di Siracusa. Ma anche se gli studiosi hanno riscontrato somiglianza tra i termini siracusani con cui sono sempre stati chiamati i papiri (pampèra o pappèra) e quelle tardo-egizie (pa-en-peraa e pa-per-âa), tuttavia non è certo che i papiri esistenti attualmente nel fiume discendano da quel periodo. Una terza ipotesi, secondo la quale sarebbero stati gli Arabi nel medioevo a portare la pianta in Sicilia, non gode di molto credito, sempre per motivi linguistici. Studi storico-botanici hanno comunque accertato che in passato in Sicilia la pianta di papiro era più diffusa di quanto non lo sia adesso.

Il Ciane sfocia nel Porto Grande, nei pressi della città di Siracusa, accanto al fiume Anapo, con una foce comune nell’ultimo tratto. Tutt’attorno rimangono ancora i bacini che costituivano le saline, in attività dal Seicento fino agli anni ottanta del secolo scorso, ed oggi preservate come memoria all’interno della Riserva Naturale. Data la maggiore salinità dell’acqua, anche flora e fauna sono differenti. Fra le piante sono presenti la salicornia, l’enula bacicci, la violaciocca selvatica, l’obione e il giunco spinoso. Ma sono soprattutto gli uccelli, specie quelli migratori, che riempiono di colori e suoni la zona umida delle saline: aironi cinerini, cavalieri d’Italia, folaghe, fischioni, cigni reali, fenicotteri, falchi pescatori, cormorani, ecc. Gli zoologi e gli appassionati di birdwatching hanno avvistato anche specie rare come la sterna di Ruppell, il piro piro terek e il falaropo beccosottile.
Nella riserva è presente un sentiero ciclopedonale ad anello di circa 12 Km. Lungo il fiume Ciane inoltre si svolge un servizio turistico di escursioni in barca fino alla foce per ammirarne la flora e, se possibile, anche la fauna. Specialmente gli uccelli sono infatti molto guardinghi e fanno di tutto per evitare gli esseri umani.

Galleria fotografica.
Fonti:
AA.VV., “Riserva Naturale Fiume Ciane e Saline di Siracusa”, in: www.siracusaturismo.net .
AA.VV., “Studi sulla storia e sulle origini del papiro in Sicilia”, in: www.museodelpapiro.it .
Servizi Turistici. Il tragitto in barca sul Ciane si svolge su prenotazione. Per maggiori informazioni si possono consultare le pagine web turistiche di Siracusa, ad es. www.siracusaturismo.net.
Testo di Ignazio Burgio. Immagini di Ignazio Burgio all’infuori della seconda e terza foto all’interno del testo tratte da wikipedia.



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