
Costruita intorno al 1143 su iniziativa di Giorgio d’Antiochia, Ammiraglio del re normanno Ruggero II di Sicilia, venne dotata molti anni dopo nel 1194 di un monastero femminile benedettino per opera della nobildonna Eloisa Martorana (da cui il nome più comune). Ciò che più caratterizza questa chiesa è la commistione di stili, poiché accanto a quello predominante normanno-bizantino tipico dei mosaici, nel corso del XVII e XVIII secolo si aggiunse anche lo stile barocco ad esempio nella facciata esterna e nell’abside interno.

L’interno della chiesa è caratterizzato da sottili colonne su cui poggiano gli archi in stile classico (a tutto sesto). I mosaici ricoprono sia gli archi, sia le volte, sia l’interno della grande cupola circolare in alto che poggia su di un tamburo di forma ottagonale. Nella cupola è raffigurato Cristo in trono adorato da quattro Arcangeli. Gli otto lati del tamburo sono rispettivamente occupati da otto profeti, e le nicchie, dai quattro Evangelisti. Vicino ad essi anche gli altri apostoli. Sotto le volte degli archi laterali risaltano due raffigurazioni in particolare: in una vi è il committente della chiesa, Giorgio di Antiochia prostrato ai piedi della Vergine a cui la chiesa stessa venne dedicata; e sull’opposta parete, l’incoronazione del re Ruggero II da parte direttamente di Cristo, con un significato ideologico-politico affine alla mentalità teocratica e cesaro-papista degli imperatori di Costantinopoli.

Dal punto di vista del culto, la chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio appartiene all’eparchia di Piana degli Albanesi anche se dipende dalla Chiesa Cattolica. Vi si officiano funzioni secondo il rito greco-bizantino (in greco antico o in lingua albanese) per gli italo-albanesi, cattolici, ma osservanti delle tradizioni spirituali della Chiesa Ortodossa. Fino al 1943, punto di riferimento di tutta la comunità degli Albanesi (o Arbereshe) della provincia di Palermo era la chiesa di S. Nicolò dei Greci sempre nel capoluogo siciliano. In quell’anno tuttavia quella chiesa venne distrutta dai bombardamenti e la sede dell’eparchia venne spostata proprio a S. Maria dell’Ammiraglio, la quale assunse anche il nome della precedente chiesa non più esistente (appunto S. Nicolò dei Greci). Nel 2015 la Chiesa è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità insieme alle altre chiese normanne di Cefalù e Monreale.
Galleria fotografica.
La Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio (o Martorana o S. Nicolò dei Greci) si trova in Piazza Bellini 3 a Palermo. È aperta dal lunedì al sabato, di mattina e di pomeriggio (con pausa a metà giornata). La domenica solo di mattina. Per i non residenti l’ingresso è a pagamento (2 euro). Per ulteriori informazioni: Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio.
Testo di Ignazio Burgio. Foto di Ignazio Burgio eccetto la pianta della chiesa, la cupola con Cristo in trono (di Paolo Sub) e l’incoronazione di Ruggero II (autore sconosciuto) provenienti da Wikipedia.



Tributo alla stupidità dei motori di ricerca. Il mio plugin wp per motori di ricerca mi dice che per indicizzare al meglio questo articolo devo inserire almeno -6- volte la frase chiave “La Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio (o Martorana) a Palermo”. Dunque al fine di evitare che l’articolo si possa indicizzare male se non si trova la frase la Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio (o Martorana) a Palermo penso che sia opportuno inserire un certo numero di volte la frase la Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio (o Martorana) a Palermo all’interno di questo testo. Ma al fine di non banalizzare lo stile di questo articolo (assolutamente non commerciale) ripetendo fino alla noia la frase la Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio (o Martorana) a Palermo, ritengo sia meglio aggiungere alla fine la suddetta frase – appunto la Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio (o Martorana) a Palermo – nascondendo il tutto alla vista dei pazienti lettori. Spero che in tal modo il mio plugin sia soddisfatto di aver trovato la frase in questione – la Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio (o Martorana) a Palermo, ovviamente – e non si lagni più. E spero che i lettori non leggano mai questo testo, perchè è perfettamente inutile.