Il lago che prende il nome di biviere (dal latino vivarium, vivaio) a circa 8 chilometri dalla città di Gela (Cl) è sin dal 1997 un’area naturale protetta (o più precisamente Riserva Naturale Orientata) a motivo delle numerosissime specie di uccelli che la frequentano.
Menzionato sin dall’età romana da diversi autori antichi, come Plinio il Vecchio, Caio Giulio Solino, ed altri, lo specchio d’acqua dista meno di un Km e mezzo dal mare e fino al 1500 era una zona paludosa di acqua più salmastra che dolce in cui si riversava il torrente Valle Torta-Monacella. All’inizio del secolo successivo il duca Giovanni d’Aragona lo collegò tramite un canale sotterraneo in muratura al vicino torrente del Dirillo incrementandone quindi la percentuale di acqua dolce. L’habitat naturale divenne quindi più favorevole agli uccelli acquatici d’acqua dolce e fino all’inizio del secolo scorso venne sfruttato come riserva di caccia. Alla fine degli anni ‘50 si cominciarono a realizzare degli interventi rivolti sia ad aumentare la capacità dell’invaso a beneficio dell’agricoltura, sia ad evitarne i rischi di esondazione, tramite il rafforzamento degli argini, il dragaggio del fondale per aumentare la profondità del lago, la costruzione di un moderno canale tra il torrente Dirillo e lo specchio d’acqua, ed altro ancora. Tali lavori tuttavia non comportarono danni all’ecosistema naturale, che in breve anzi divenne un’importante area di sosta per numerose specie di uccelli migratori tra il Nord-Europa, il Mediterraneo e l’Africa. Proprio per tale motivo l’area nel 1987 è stato dichiarata zona umida di importanza internazionale, e nel 1997 Riserva Naturale Orientata ed affidata in gestione alla LIPU (Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli).
Attualmente il lago si presenta con una forma allungata anche se irregolare – all’incirca parallela alla costa marina – di 2,5 Km ed una larghezza massima di 600 metri. La sua portata d’acqua varia da un minimo di 2,5 milioni di metri cubi ad una massimo di 5 milioni, in relazione alle precipitazioni stagionali, al tasso di evaporazione, alla regolamentazione artificiale (tramite un sistema di chiuse) dei torrenti che lo alimentano ed alle necessità delle circostanti attività agricole che regolarmente attingono acqua dal biviere.
Le piante acquatiche presenti nel lago sono rappresentate specialmente dalla cannuccia di palude, dalla lisca lacustre e dal ceratofillo comune. Nelle zone circostanti più secche crescono il timo e il rosmarino.
Tuttavia è la numerosissima popolazione di uccelli, rappresentata da più di 200 specie, a caratterizzare l’oasi protetta come un vero paradiso per gli appassionati. In primavera giungono dall’Africa gli Aironi: quello bianco maggiore, il cinerino, la Garzetta e talvolta anche l’Airone rosso, più raro. Poi in tarda primavera e in estate si fanno vedere esemplari dai nomi curiosi: il Tarabuso, il Mignattaio, il Mignattino, la Cannaiola, il Pendolino, il Tuffetto, la Gallinella d’Acqua, il Martin Pescatore e molti altri. In autunno sono più numerosi gli uccelli “limicoli”, quelli che cercano piccole prede lungo le rive fangose: il Cavaliere d’Italia, il Piro Piro, il Culbianco, il Gambecchio, la Pettegola, il Chiurlo, la Pittima Reale, i due Corrieri (piccolo e grosso), il Totano Moro, ecc. Nei mesi più freddi si fermano invece a svernare soprattutto le anatre: il Germano Reale, la Marzaiola, il Fischione, il Mestolone, ecc.
Insieme ad una tale varietà di specie di uccelli, molti dei quali nidificano tra la vegetazione del luogo, è ovvio che esistano anche i rapaci, come il Falco di Palude, il Gheppio ed il più raro Falco Pescatore. Sono presenti anche i predatori di terra, che attaccano i nidi, come la volpe, la donnola e diverse specie di rettili.
All’interno della Riserva, è presente un antico casale del 1500 restaurato nel 2006-2007 a cura della Lipu e ribattezzato “Synvolum”. Al suo interno ospita non solo gli uffici direzionali e gestionali dell’oasi naturalistica, ma anche una biblioteca, un centro studi e un museo che dà notizie sulla storia del Biviere, sugli uccelli, sulle loro rotte migratorie, e sul delicato ecosistema di tutta l’area.
Come raggiungere il Biviere di Gela. Da Gela seguire la strada statale litoranea verso Ragusa, quindi prestare attenzione alle indicazioni segnaletiche. Servizi Turistici. La Riserva Naturale del Biviere di Gela in periodi normali, organizza regolarmente escursioni a piedi per i visitatori e dispone di postazioni per gli appassionati di birdwatching. Attualmente – estate 2020 – è richiesta la prenotazione ed il rispetto delle norme di prevenzione a causa dell’emergenza sanitaria. Per informazioni e prenotazioni si può contattare il sito: www.riservabiviere.it
Testo di Ignazio Burgio. Tutte le immagini provengono da Wikipedia. La foto in alto di Alessandro451 è una panoramica del Biviere. Articolo pubblicato il 14 novembre 2021.
Fonti:
www.riservabiviere.it
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