Il Museo del Cinema di Catania

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Il Museo del Cinema di Catania Situato all’interno del complesso fieristico “Le Ciminiere” di Catania (viale Africa), il Museo del Cinema raccoglie al suo interno apparecchiature, foto, video, locandine, documenti, ecc. che ripercorrono non solo la storia del cinema in generale, ma in particolare di quello siciliano e catanese.
Nei primi anni del XX secolo, poco tempo dopo l’arrivo in Sicilia delle prime macchine di ripresa e proiezione (di Edison e di Lumiere, a partire dal 1896), nelle principali città dell’isola sorsero sia sale stabili, come il Sangiorgi e l’Olympia a Catania, sia imprese produttive di film. Dal 1914 al 1916 furono attive nella città etnea ben quattro case di produzione: la Sicula Film, la Katana Film, la Jonio Film, e soprattutto la Etna Film del cav. Alfredo Alonzo, la più grande e importante fra di esse. Questa all’interno dei propri stabilimenti che sorgevano nell’odierno quartiere Cibali di Catania, produsse un gran numero di cortometraggi e lungometraggi compreso un colossal, La Sfinge dello Jonio, girato anche nel mare di Ognina:

“[…] Alonzo, dichiarando da subito le sue intenzioni di proiettare l’Etna Film a livello mondiale, non esita a lanciarsi immediatamente nell’avventura dei kolossal (il genere peplum, gli storici-mitologici con i quali fugacemente proprio in quegli anni l’Italia assurge a prima cinematografia al mondo) producendo, tra gli altri lavori ordinari, il kolossal Christus o La sfinge dello Jonio (1914), film in costume (che le locandine definiscono bizantini), tratto da un lavoro di Victor De Lussac (probabile pseudonimo dell’autore della sceneggiatura) come vuole la moda orientata verso la letteratura francese, di cui tutto il cinema italiano ne farà un uso non indifferente, sceneggiato dal giornalista catanese Enrico Sangermano (forse, dunque, anche soggettista) e diretto dal conte partenopeo Giuseppe De Liguoro, noto ed esperto regista «dalla vena facile e popolare» proveniente dalla Milano Film, chiamato da Alonzo a ricoprire il ruolo di Direttore artistico e destinato a divenire il metteur en scéne (la parola regista è di là da venire) numero uno della nutrita scuderia artistica della Casa di produzione catanese, della quale ne fisserà le coordinate e tutte le scelte fondanti. […] Il kolossal Christus o La sfinge dello Jonio impegna centinaia di comparse (300) e un cast piuttosto blasonato: la palermitana Giulia Cassini Rizzotto (figlia di Placido Rizzotto, autore de «I mafiusi di la vicaria»), Alfonso Cassini (poi marito della Rizzotto), Alessandro Rocca, Oreste Grandi, Orlando Ricci (proveniente dalla Ambrosio), Lia Monesi Passaro, Emilia Pozzi Ricci. Alonzo stipula contratti con distributori di tutto il mondo, ma per quanti sforzi si facciano Christus, esaltato dal corrispondente da Catania della «Cine-Fono», non ottiene il successo sperato, resterà un caso isolato e oggi il solo Christus che viene ricordato è quello del 1916 di Giulio Antamoro, sulla vita di Gesù Cristo. A De Liguoro piovono lodi per l’idea brillante di spostare le lancette della storia all’epoca bizantina (in realtà araba, ma nessuno sembra accorgersene), piuttosto che riferirsi a quella romana dei Cesari, ma forse proprio questa scelta originale in breve si rivelerà perdente […]. (Franco La Magna, Storia del cinema in Sicilia (1895-1931), Algra Editore 2024, pp. 110-113).

La Prima Guerra Mondiale penalizzò l’attività cinematografica in tutta Italia rendendo molto più difficile anche per le case di produzione catanesi continuare a realizzare film e costringendole così alla chiusura. Essendo negli anni successivi andate perdute anche tutte le pellicole girate dalla Etna Film e dalle altre imprese, il Museo del Cinema di Catania si propone come finalità principale la conservazione della memoria di quello straordinario periodo tramite strumenti e documentazione di ogni tipo.
Progettato e allestito dall’architetto svizzero François Confino – il medesimo progettista del Museo del Cinema di Torino – e inaugurato nel 2003, il museo copre una superficie di quasi 1000 mq. Una vasta sala, subito dopo la biglietteria, con al centro un grande proiettore, presenta una ricca collezione di fotogrammi d’epoca, locandine, articoli di giornali, ecc. del periodo del cinema muto.
Al piano superiore è collocata un’installazione animata, che l’artista francese Patrice Ferrasse, ha realizzato appositamente per il Museo del Cinema, come metafora e celebrazione di tutti gli esperimenti del passato volti a riprodurre l’immagine in movimento. Proseguendo, una serie di pannelli luminosi illustrano le pietre miliari delle invenzioni legate al cinema, dalle ombre cinesi fino alla realtà virtuale, mentre in una sala apposita, la “Galleria dei Ritratti”, grandi attori e registi legati a film ambientati in Sicilia – Claudia Cardinale, Lina Wertmuller, Paolo e Vittorio Taviani, ecc. – appaiono in video a raccontare i loro ricordi e le loro impressioni.
In una sala di proiezione vengono poi riproposti spezzoni di film celebri girati dai più grandi registi del cinema italiano e straniero, dalle prime riprese di Edison e dei fratelli Lumiere fino ai film di fantascienza come 2001 Odissea nello spazio, Blade Runner, Matrix, ecc.
A conclusione del percorso si entra nella “Casa del Cinema”, ovvero la ricostruzione di un appartamento dove mobili, suppellettili ed elettrodomestici contengono video che riproducono spezzoni di film coerenti con l’ambiente: nella cucina e nella sala da pranzo vengono così riproposte scene celebri a tema gastronomico e conviviale (come la famosa macchietta di Alberto Sordi con gli spaghetti, in Un americano a Roma), nella stanza della biblioteca spezzoni di film quali Fahrenheit 451 e Il nome della rosa, nella camera da letto, scene tratte ad es. da Il Bell’Antonio, Divorzio all’italiana, e via dicendo.
Durante tutto il percorso museale, sin dalle sale al pianterreno fino alle stanze dell’appartamento, non mancano esempi di macchine da presa, attrezzature di montaggio e quant’altro che danno l’idea di tutto quanto sia necessario per realizzare un film di qualità. Un corridoio nella “Casa del Cinema” ospita anche una raccolta di lanterne di proiezione francesi e austriache, e una collezione di macchine fotografiche di epoche diverse.
Il Museo del Cinema di Catania si dimostra un punto di riferimento per tutti gli studenti (di cinema e non), gli storici e i critici del cinema, nonché per tutti i cinefili e gli appassionati, grazie alla periodica organizzazione di mostre e rassegne.




Il Museo del Cinema si trova all’interno del Centro Fieristico “Le Ciminiere” di Catania, in viale Africa (Piazzale Rocco Chinnici) a 50 m. dalla Stazione Centrale FS (Piazza Giovanni XXIII). Attualmente – dicembre 2024 – il costo del biglietto è di 4 euro (ridotto 2 euro).
Per ulteriori informazioni si può consultare la pagina web:
cittametropolitana.ct.it/it/page/museo-del-cinema .

Testo e foto di Ignazio Burgio. Articolo pubblicato il 14 dicembre 2024




Per saperne di più sull’epoca del cinema muto in Sicilia:


Pina Menichelli
STORIA DEL CINEMA IN SICILIA (1895-1931)
di Franco La Magna
Algra Editore
Pagine 545

Pina Menichelli
La SFINGE DELLO JONIO. Catania nel cinema muto (1896 – 1930)
di Franco La Magna
Algra Editore
Pagine 356



Il Museo del Cinema di Catania

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