
L’iniziativa fu dell’imprenditore e collezionista d’arte messinese Antonio Presti, che nel 1982 commissionò all’artista Pietro Consagra la realizzazione di un’opera d’arte monumentale in memoria del padre. L’opera, dal titolo La materia poteva non esserci venne realizzata nel 1986 nelle vicinanze di Castel di Tusa (lungo la provinciale 174 in direzione Motta d’Affermo) lì dove adesso vi sono i piloni dell’autostrada Palermo-Messina (all’epoca non ancora costruita). Alta 18 metri, in cemento armato, si compone di due lastre simmetriche le cui forme ricordano vagamente il profilo di un volto.
Negli anni successivi si aggiunsero nell’area del fiume Tusa altre opere di altrettanti artisti contemporanei, fra le quali: Monumento per un poeta morto (ribattezzato dalla gente locale La finestra sul mare), di Tano Festa; Energia Mediterranea, di Antonio Di Palma; Una curva gettata alle spalle del tempo, di Paolo Schiavocampo; Arethusa, di Piero Dorazio e Graziano Marini nella caserma dei Carabinieri di Castel di Lucio; Il muro della vita, opera collettiva di quaranta artisti ceramisti di tutta Europa; ed altre ancora.
Anche lo scomparso artista giapponese Hidetoshi Nagasawa nel 1989 vi realizzò l’opera Stanza di barca d’oro, che tuttavia è l’unica a non essere visibile. Si tratta infatti di una barca di legno capovolta all’interno di una camera sotterranea scavata sotto il greto del torrente Romei, presso Mistretta. La camera fu sigillata e destinata a venire aperta solo dopo 100 anni.
Nel 1991 sempre Antonio Presti costruì inoltre a Castel di Tusa un hotel chiamato Atelier sul mare in cui 21 stanze vennero decorate da uno o più artisti contemporanei.
Le due opere artistiche più note fra tutte quelle del comprensorio di Fiumara d’Arte, sono comunque la Piramide al 38° parallelo e il Labirinto di Arianna, certamente anche perché si rifanno alla storia antica.

Il Labirinto di Arianna si trova su di una collinetta nei pressi del paese di Castel di Lucio. Si presenta come un grande labirinto circolare in cemento armato, di colore chiaro e ad un solo percorso (unicursale), dall’ingresso fino al centro e ritorno. Il suo disegno riproduce infatti quello dei labirinti antichi e medievali, come quelli che si possono trovare, ad esempio, nelle grandi cattedrali gotiche nella Francia settentrionale. Così come si è già avuto modo di chiarire a proposito del labirinto del Castello di Donnafugata (Rg) in questo stesso sito, tutti i labirinti antichi e medievali precedenti alla prima metà del Cinquecento – sia quelli sui pavimenti a mosaico delle ville romane, sia quelli nelle chiese italiane, francesi e scandinave, ecc. – sono costituiti da un unico e solo percorso: ovvero da un ingresso esterno fino al centro, senza alcun vicolo cieco. Essi sono i classici labirinti in cui non ci si può smarrire (anche per gli archeologi, infatti, il famoso palazzo di Cnosso, a Creta, dove secondo il mito era rinchiuso il Minotauro, non poteva essere un vero labirinto). È soltanto a partire dalla prima metà del ‘500 che a Mantova, a Siviglia e in altre località europee compaiono i primi esempi di giardini-labirinti “a trabocchetto”, con vicoli ciechi e falsi percorsi, dove appunto ci si può smarrire (per divertimento, o per “affari d’amore”).

La visita alle opere d’arte del complesso di Fiumara d’Arte può essere svolta solo in macchina o tutt’al più, se ben allenati, in bicicletta. Un’ottima guida on line è costituita dalla pagina “Fiumara d’Arte” all’interno di Wikivoyage.
Nel link utilizzato come fonte del presente articolo – ateliersulmare.com – è possibile trovare altre informazioni e recapiti utili.
Testo di Ignazio Burgio. Le immagini, di Davide Mauro, sono tratte da Wikipedia.
Altro articolo sui labirinti in Sicilia: Il labirinto del Castello di Donnafugata (Rg)
Per saperne di più sui labirinti:
![]() LABIRINTI: ENIGMI SVELATI, MISTERI IRRISOLTI di Ignazio Burgio Editore: StreetLib Pagine 160 On line su: Streetlib Store ed altre librerie in rete. |
![]() GUIDA CURIOSA AI LABIRINTI D’ITALIA di Giancarlo Pavat Editore: Newton Compton Pagine 480 On line su: Newton Compton ed in tutte le maggiori librerie. |



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