La Riserva Naturale di Malabotta (Me), un bosco degno di Tolkien

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La Riserva Naturale di MalabottaPochi chilometri sopra il suggestivo borgo medievale di Montalbano Elicona (Me) e a non molta distanza dall’ancor più straordinario sito megalitico dell’Argimusco, si trova la riserva naturale orientata di Malabotta, un bosco che sembra uscito dalle pagine di un libro fantasy. Al visitatore appare infatti come una fitta zona alberata lungo i fianchi inclinati dei monti, piena di una vegetazione multicolore, e di una larga varietà di animali. Caratteristiche sono alcune querce secolari dai tronchi larghi anche due metri di diametro e ricoperte di muschio verde, chiamate “i Patriarchi del bosco”.
Istituita nel 1997, l’oasi naturale protetta di Malabotta si estende per più di 3200 ettari lungo i territori dei comuni di Francavilla di Sicilia, Malvagna, Montalbano Elicona, Roccella Valdemone e Tripi, tutti in provincia di Messina. Essendo in un’area montuosa dei Nebrodi, s’innalza dai 700 ai 1300 metri s.l.m.
La vegetazione, oltre ai secolari “Patriarchi”, è costituita anche da faggi, sambuchi, castagni, noci, noccioli, salici, frassini e diverse altre specie. Durante il periodo primaverile nel sottobosco fioriscono la peonia selvatica, il biancospino, la rosa selvatica, la ginestra odorosa ed altre piante tipiche.
La fauna terrestre è generalmente costituita da animali di piccole dimensioni come lepri, ricci, porcospini e, tra i predatori, volpi e donnole. Ma sono segnalati anche animali più grandi (e di una certa pericolosità) come i cinghiali. Gli allevatori inoltre conducono spesso il loro bestiame al pascolo.
Uno dei corsi d’acqua che scorrono all’interno della riserva, ovvero il torrente Licopeti, ospita la rara Trota Macrostigma, specie autoctona siciliana e purtroppo in via di estinzione.
Tra la fauna volatile vi sono molti rapaci: gheppi, falchi pellegrini, poiane, sparvieri e non raramente anche aquile reali che nidificano sulle cime circostanti dei Nebrodi.
La riserva, data la sua altezza sul livello del mare, consente in diversi punti suggestive viste panoramiche delle zone circostanti, come l’area di Tindari e nelle giornate più terse, anche le isole Eolie. Al suo interno sono percorribili sia a piedi sia in mountain bike ben sette sentieri: il Sentiero dei Patriarchi del Bosco, il Sentiero Faggita, il Sentiero della Trota, il Sentiero di Federico II, il Sentiero Voturi, il Sentiero Pittari e il Sentiero dei Megaliti (per altre informazioni si può consultare ad es. la pagina di www.Etnanatura.it). L’unico periodo dell’anno in cui è sconsigliata la visita alla riserva, per ragioni climatiche, è quello invernale.




Come arrivare al Bosco di Malabotta. Dall’autostrada Messina-Palermo uscire al casello di Falcone e proseguire in direzione Montalbano Elicona. Superato il paese medievale proseguire verso la Contrada Argimusco. Subito dopo il sito megalitico si raggiungerà l’ingresso del bosco.
Venendo da Catania, raggiungere Randazzo e proseguire lungo la statale 116 Randazzo-Capo d’Orlando, direzione Floresta. Al bivio Favoscuro girare a destra sulla provinciale 122 in direzione San Piero Patti. Giunti in contrada Polverello girare a destra in direzione Montalbano Elicona e Argimusco fino all’ingresso del bosco.
Testo di Ignazio Burgio. Tutte le immagini provengono da Wikipedia. La foto all’inizio del testo è di Davide Mauro. Articolo pubblicato il 1 giugno 2023.

Fonti:
www.malabotta.com



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